domenica 29 novembre 2015

ARROSTO DI SEITAN CON CREMA DI VERDURE

Finalmente riesco ad impossessarmi del blog, e poter scrivere di ciò che più mi appassiona...il cibo, e non solo quello.
Nella mia modesta vita devo sinceramente ringraziare la mia bisnonna, e di seguito mia madre (quelle volte che si impegnava a cucinare), per avermi fatto amare il cibo. A detta loro, sono sempre stata una buona forchetta, non disdegnavo nulla, a parte le carote e zucchine lessate, o anche le barbabietole, che ho iniziato ad apprezzare in questi ultimi anni.

La mia bisnonna, da parte materna, era una tipa tosta; ma anche quella paterna non scherzava, purtroppo non l'ho mai conosciuta, come non ho potuto conoscere la sua cucina della bassa Lombardia.
La mia bisnonna materna (Emma), classe 1889, all'età di otto anni andava a lavorare come mondina, portava poi il fratellino più piccolo nel cesto e andava al fiumiciattolo a lavare i panni; è stata sposata per procura (venduta), ha vissuto due guerre, e sotto il dominio nazi-fascista, visto che faceva la cuoca per un gerarca, rubava il "rubabile" per dar da mangiare a tutto il vicinato, che non se la passava tanto bene.

Ricordo ancora il profumo dei suoi risotti, soprattutto quello allo zafferano, tipico di Milano, di come conoscesse, senza fare scuole e corsi, ortaggi, frutta e carni. Di come sapesse sapientemente lavorarli, e di come non fidarsi delle primizie; perché diceva, che i primi erano troppo giovani e non avevano sapore. Non si sbagliava mai!
Al di là che cucinasse anche la carne, quello che più mi è rimasto impresso, nel corso degli anni, era la sua sicurezza e dimestichezza, in cucine che professionali non erano.
Era proprietaria di una trattoria e di una collinetta, nel pavese, che produceva vino e che, ahi me, perse per brutte vicende famigliari.
E' grazie a lei, e poi a mia madre che ho imparato la "cremolada", o crema di verdure!

Probabilmente vi chiederete, cosa potrà mai interessare a voi della mia bisnonna, materna o paterna che sia; e questo è il punto!
Io credo che non ci si debba mai allontanare dai racconti orali, che siano di vita o di cucina, poiché è in questi racconti, che ritroviamo noi stessi e riusciamo a capire cosa e chi, effettivamente si cela dietro ad un piatto o ad un prodotto (di qualità), che possiamo trovare sulle nostre tavole.

Ed è questo il mio intento...trovare produttori e prodotti di qualità, accessibili a tutti; prodotti e produttori che hanno una storia da raccontare, che sia di passione, amore, e anche di sofferenza.
Perché dietro ad una azienda e dietro ad un prodotto, ci sono persone che aprono il loro cuore e si mettono in gioco ogni giorno, perché questo loro amore arrivi anche a noi.

E questo è quello che ho percepito, quando ho assaggiato questo vino e dopo aver conosciuto anche il produttore.

Questo è un vino che proviene dalle terre della Sicilia, e precisamente dalla zona di Marsala, ha un colore giallo paglierino; nella descrizione tecnica del vino, parlano di "olfatto" intenso e floreale, ma a me ha ricordato tantissimo la vaniglia; in bocca è morbido e vellutato.
L'abbinamento che viene proposto è con il pesce o con piatti tipici siciliani, come la Busiata cu mataracco,Caponata e cous cous di pesce povero, ma essendo vegana ho elaborato questo arrosto, per accompagnare il vino. ;)

INGREDIENTI
per l'arrosto
2 confezioni di seitan in polvere
2 cucchiai di fiocchi d'avena
3 cucchiai di farina di ceci
3dl di brodo vegetale
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaio di salsa di soia
1 confezione di cannellini o ceci (già cotti)
1 spicchio di aglio

per il ripieno
4 mazzetti di spinaci
1 carota e 1 patata cotta al vapore
1 spicchio di aglio
1/2 cipolla
1 presa di sale
pepe q.b
1 cucchiaio di salsa di soia

per la crema di verdure
1 carota 
1 costa di sedano
1 cipolla
acqua q.b
1 presa di sale
1 spicchio di aglio


PROCEDIMENTO
per l'arrosto
In una terrina metto il preparato per il seitan, il lievito alimentare e la farina di ceci. A parte frullo il brodo con i legumi, che aggiungo nella terrina con il preparato di seitan. Mescolo bene con un cucchiaio fino a quando non ottengo una massa lavorabile. La stendo poi tra due fogli di carta da forno e le do uno spessore di 1cm circa.

per il ripieno
Preparo pra gli spinaci, facendoli appassire in padella.
In un'altra terrina trasferisco gli spinaci e le verdure cotte a vapore, mescolo bene e lo stendo sulla superficie dell'arrosto.

per la crema di verdure
Trito la carota, la cipolla, ed il sedano. In un pentolino, non troppo capiente, aggiungo dell'olio, e le verdure. Faccio rosolare per qualche minuto, aggiungo un bicchiere di acqua calda e faccio cuore per 15 minuti. Quando le verdure saranno morbide, la crema è pronta. Se volete poi una crema, dove le verdure non sono a pezzi, frullatela due minuti con il frullatore ad immersione.


assemblaggio
A questo punto inizio ad arrotolare l'arrosto, sigillando le due estremità, e sulla superficie stendo un velo di salsa di soia. Lo avvolgo nella carta da forno,  lo chiudo poi nella carta di alluminio, e lo metto su di una placca da forno rettangolare.
Inforno ad una temperatura di 180° per 60 minuti, girandolo ogni tanto. Una volta terminata la cottura, lo lascio leggermente raffreddare, in modo da poterlo tagliare con facilità.
Lo servo poi nei piatti accompagnato dalla crema di verdure, e da un ottimo STILLA, che potete trovare qui.


mercoledì 11 novembre 2015

CONSAPEVOLMENTE VEGAN!

Questa è la mia primissima recensione di un libro, e spero di recensirlo bene; nel senso che vorrei riuscire a trasmettervi, con parole, quello che questo libro ha trasmetto a me (pur essendo vegana da ormai 20 anni e vegan-crudista da due).
Ma prima vorrei fare una premessa, perché credo sia doverosa, nei confronti dell'autrice.
Lucia Valentina Nonna è, da qualche anno, una foodblogger conosciuta nel "mondo" vegan e non; il suo Blog LaBalenaVolante è pieno, non solo di ricette, ma anche di libri e viaggi.

 Si perchè a Lucia, oltre che cucinare, piace  anche leggere e viaggiare.
Ad ogni libro è abbinata una ricetta, ed in ogni suo viaggio vengono menzionati localini, ristoranti dove poter mangiare vegan, o riproporre delle ricette che lei stessa ha addentato.

Il suo è un blog rivolto a tutte a tutti; a tutti coloro che vogliono capire ed informarsi, per poter intraprendere un cammino consapevole e di rispetto, e a tutti coloro che vogliono trovare qualche idea in più per le loro ricette.

Ho avuto l'immenso piacere di conoscere Lucia, di persona, a Fa' La Cosa Giusta a Milano.
Mentre ero presissima nel fare dimostrazioni di succhi, frullati e ricette Raw, mi trovo davanti Lei, con i suoi capelli rossi, luminosa e sorridente. E' stato subito feeling; anche se ad essere sincera, questo feeling si era creato tempo fa sul web. Parliamo del più e del meno, tra un taglio di carota e uno di barbabietola, promettendoci di sentirci al più presto.
Tutto questo succedeva ad Aprile.

E nel frattempo Lucia, scriveva il suo personalissimo libro.

Un libro che, a differenza del titolo, non racconta i trascorsi quotidiani di una famiglia vegan...no,no. Racconta di come Lucia, con la sua sensibilità, la voglia di conoscere e capire, l'amore ed il rispetto verso gli animali, l'abbiano portata a questa scelta consapevole, e di saper coinvolgere, senza forzature, in questa scelta, anche persone a lei vicine.

Posso assicurarvi che non è per nulla un libro troppo serio, anzi l'autrice, gioca molto sull'autoironia, e rende il tutto piacevolmente fresco e scorrevole.

Il libro è diviso in capitoli, ventotto per la precisione; dove Lucia si racconta (già dal primo capitolo); ci racconta di come, possa essere facile cadere nel tranello della contraddizione in-consapevole; ma che grazie alla sua voglia di conoscere, di capire, grazie anche a persone, come Angela  e Lidia, che l'aiutano in questo suo percorso, ci si possa evolvere e liberarsi da tutti quei legami (culinari), dati da retaggi  tradizionali. Di una tradizione, che vedeva e vede, purtroppo e troppo spesso, ancora gli animali, come merce da mangiare (sacrificare inutilmente), da sfruttare per trarne profitto.

Lucia riesce in tutto questo, si documenta; non solo legge libri ed articoli scientifici, cita anche direttive legislative, articoli di testate straniere importanti (come il New York Times). Si pone, inizialmente, domande che, per chi inizia questo cammino consapevole, normalmente si pone.
Domande su come e dove poter prendere le proteine, il ferro, quali alimenti mangiare per poter avere un giusto apporto nutrizionale, senza ovviamente, rinunciare alla buona cucina, che sia fatta in casa o cucinata in ristoranti e bar.
Aiuta a capire, che per mangiare vegan, non c'è bisogno di cercare chissà quali alimenti, poiché possiamo tranquillamente, soddisfare palato e stomaco, anche con semplicità.

Ed è proprio con semplicità che Lucia, permette a tutti noi, con questo suo libro, di poter intraprendere questo percorso, senza farsi prendere dal panico; ma che con la documentazione, l'amore verso gli animali ed il nostro pianeta, si può cambiare in meglio...