Ogni volta che vedo una zucca, una zucca mantovana, immancabilmente la memoria mi porta a quella città: Mantova.
Un periodo molto difficile della mia vita; sbalzata dalla grande metropoli, Milano, per finire in quella che si potrebbe definire una cittadina di provincia (ai tempi faceva 50.000 abitanti). La difficoltà di inserimento, trovare persone con chiusure mentali di chi ha paura di provare e di lasciarsi andare a nuove prospettive; una marcata appartenenza alle proprie radici e tradizioni. Per me cose assolutamente nuove, perché in una "metropoli" come Milano, queste cose, già quindici anni fa, non esistevano più, se non nelle campagne più sperdute. Non sentirsi appropriate ad una cittadina, alle persone, alla loro cultura; aprirsi per poi sentirsi ingannati. Percepire, da parte loro, un senso di competizione, che per me era del tutto nuovo...Cercare di sembrare i migliori, criticare il criticabile, nascondere, nascondersi, o voler farsi vedere a tutti i costi.
Tutto questo, per me, era inconcepibile!
Eppure ho vissuto quindici anni della mia vita, cercando ogni giorno, di trovare sempre e comunque, qualcosa di positivo, che mi potesse far andare avanti nel mio quotidiano.
Certo l'ho trovato! Ho trovato delle persone, con le quali ho legato, e sono molto poche; con le quali mantengo ancora dei contatti.
Ma ho trovato anche tanto in quella città!
Cittadina medioevale, che ha vantato molteplici lustri, grazie alla famiglia dei Gonzaga.
La storia dei Gonzaga è davvero molto interessante, e passeggiando per le vie di questa città, se ne respira ancora la presenza. Ma il personaggio al quale mi sono affezionata di più è sicuramente Isabella d'Este, donna di notevole cultura e grazia; ma credo che la lettura del libro "Rinascimento Privato" di Maria Bellonci, abbia influito ulteriormente a questa mia affezione. In questo devo anche ringraziare una mia cara amica, che lavorava al laboratorio di restauro del Palazzo Ducale, la quale mi raccontava spesso aneddoti riguardanti i Gonzaga, Isabella e il suo studiolo.
Studiolo che ho potuto visitare più di una volta, andando a trovare, questa mia amica, in pausa pranzo.
La magia di quel Palazzo, lo studiolo di Isabella, dove Pico della Mirandola ed altri illustri dell'epoca, passarono; la camera degli sposi vista durante un pomeriggio d'estate, in totale silenzio ed ammirazione, poiché chiusa al pubblico. Le tende leggermente abbassate, che facevano entrare quel poco di luce, tanto bastava per poter ammirare in silenzio la magnificenza degli affreschi del Mantegna. Il calore dei pavimenti di cotto, ormai consumato dalle molteplici visite dei turisti.
La magia.
Si perché Mantova è una città magica, come lo è la sua campagna. Le nebbie del mattino, i profumi intensi della terra, i laghi di Mantova.
Quei laghi dove la città si specchia al mattino avvolta dalla nebbia, ed anche d'estate quel sottile velo biancastro all'orizzonte, per non farti dimenticare che sei in campagna.
I campi, i loro frutti, il lavoro, i meloni dolci di Viadana e la zucca di Mantova.
Non voglio parlare qui, dei loro allevamenti, della caccia, e dell'inquinamento che purtroppo affligge quella città; voglio tenerla con me per quello che, " in una di città", fino ad allora non avevo mai visto ed imparato.
La natura in tutto il suo splendore.
Gli animali selvatici, le volpi, i fiori di campo, gli asparagi selvatici, che le mie zie andavano a raccogliere nei campi incolti, per poi fare la frittata o il risotto.
Questo è ciò che voglio portare con me; una città che, malgrado le nostre, ma soprattutto mie differenze, ha saputo darmi tanto. E mi ha insegnato davvero tanto sulla natura, sul rispetto verso gli animali, sull'importanza della tradizione e della terra.
Una terra che, a parer mio ringraziamo poco per quello che riesce a darci quotidianamente.
Posso dire quindi, che questa è una ricetta che dedico a questa città, con il pensiero rivolto a lei, ogni volta che acquisto una zucca.
PER LA BASE
3 tazze tra noci e mandorle
1 punta di cucchiaino di vaniglia
1/2 cucchiaio di burro di cocco
4 coppapasta rotondi della tessa dimensione (8cm di diametro)
1 cucchiaio di polvere di cacao crudo
PER IL RIPIENO
3 tazze di zucca Mantovana ( circa 350gr)
1 tazza 1/2 di latte di cocco
1 cucchiaio di burro di cocco
6 cucchiai di succo d'agave crudo
1 cucchiaino di zenzero fresco
2 cucchiaini di cannella
1/2 cucchiaino di noce moscata
una punta di cucchiaino di curcuma
PER LA GLASSA
2 cucchiai di polvere di cacao crudo
3 cucchai di succo d'agave
2 cucchiai di acqua
granella di pistacchi (facoltativa)
PROCEDIMENTO
PER LA BASE
Metto nel frullatore tutti gli ingredienti e frullo fino a quando non si sono amalgamati bene gli ingredienti. Rivesto la parte inferiore dell'anello con della pellicola o uso una tortiera e metto il composto di frutta secca nello stampo rivestendo bene la base.
PER IL RIPIENO
Frullo tutti gli ingredienti fino a farli diventare una bella crema. Riempio il mio stampo e livello bene la crema scuotendolo leggermente. Lo lascio poi in frigo tutta la notte, così diventa bello sodo ;)
PER LA GLASSA
in una terrina mescolo tutti gli ingredienti, fino ad ottenere una crema liscia.
ASSEMBLAGGIO
Dopo aver preparato la base verso sopra la crema di zucca e lascio riposare in frigo per almeno 8 ore. Passato il tempo di riposo, preparo la glassa e la granella di pistacchi. Intingo poi una forchetta nella glassa di cioccolato e la passo sulle tortine; decoro poi con la granella.
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