Quest'anno ho provato a cimentarmi nella ricetta delle frittelle lievitate.
Niente chiacchere, niente frittelle, ad impasto morbidissimo, con uvetta; ma una pasta lievitata profumata al limone e vaniglia.
Queste frittelle hanno riportato la mia mente a quando ero bambina, e passavo le domeniche da mia zia Rosetta; zia da parte di padre, con origini calabresi e trapiantata, per motivi lavorativi del padre (mastro gelataio al bar Basso), a Milano negli anni '50.
Mia zia viveva nelle case popolari di Giambellino, noto quartiere soprattutto negli anni sessanta e settanta per la "mala" milanese, che in quel periodo faceva sentire, in maniera forte, la sua presenza.
Passare la domenica a pranzo da zia Rosetta, era diventato un appuntamento fisso; soprattutto dopo la scomparsa di zio Marco.
Ricordo ancora i suoi sughi, e come di nascosto io e mio padre, entravamo in cucina, per rubare una fetta di pane pugliese,ed intingerla in quel sugo ancora fumante, con ustione del palato assicurata!
Ma correvamo il rischio, pur di placare fame e voglia di sapori veri!!
Una domenica come tante, a trovare mia zia, dentro di me (piccola bimba di otto anni), pensavo non ci fosse poi nulla di particolare, una domenica come tante...
Ma con mio grande stupore, la trovai nel cucinino della sua piccola casa, chinata sul tavolo ad impastare e ad unire dei cilindri sottili e lunghi, per poi adagiarli nell'olio bollente e passarli successivamente nello zucchero. Una luce fredda entrava dalla piccola finestra ed illuminava il tavolo, sul quale era appoggiato un canovaccio bianco, usato per fare lievitare quelle splendide frittelle che lei usava fare con le patate.
Una domenica come tante...come mi sbagliavo!
Nessuna domenica era come tante, erano domeniche di scoperta, di profumi decisi e forti, come la terra dalla quale proveniva mia zia, erano domeniche che sarebbero rimaste indelebili nei miei ricordi; e queste frittelle lo testimoniano.
I ricordi possono materializzarsi, ed il cibo ci aiuta in questo; sono macchine del tempo, come le foto (frase citata da mio figlio).
PICCOLE FRITTELLE LIEVITATE
INGREDIENTI
150gr di farina integrale
50gr di farina di riso
4 cucchiai di zucchero di canna
15 gr di lievito di birra
5 cucchiai di olio di semi di
girasole
1 tazza e ½ di latte (170ml circa)
la buccia grattugiata di 1
limone
1 presa di vaniglia
olio di semi di arachidi per
friggere
zucchero di canna per decorare
PROCEDIMENTO
Sciolgo il lievito di birra
in ½ tazza di latte. Nel frattempo setaccio 100gr di farina
Aggiungo il latte poco alla volta ed impasto, fino ad
ottenere un impasto morbido ed omogeneo.
Se dovesse risultare troppo sodo, aggiungo altro latte. Metto poi la
terrina in un luogo tiepido e lascio lievitare l’impasto fino a quando non
raddoppia del suo volume.
Metto ora in una terrina lo
zucchero, l’olio, la buccia di limone, la vaniglia ed il resto del latte. Lavoro tutto con
una frusta fino a quando non ottengo un composto chiaro e spumoso.
Incorporo questo impasto alla
pasta lievitata, lavorandola un po’., se fosse troppo liquido aggiungo altra farina. Aggiungo ora la farina rimasta e lavoro
a lungo (10 Minuti), fino a quando questo impasto non risulta morbido ed
elastico. Copro e lascio lievitare per 1 ora. Riprendo nuovamente l’impasto, lo
lavoro ancora un pochino e formo dei cordoncini spessi 1 centimetro lunghi 10 cm. Unisco poi le estremità formando delle ciambelle che lascio riposare per 15
minuti.
Friggo le ciambelline che
devono poi risultare dorate, e le lascio
scolare su della carta assorbente.
Una volta raffreddate posso
decorarle con dello zucchero di canna o con dello sciroppo d’agave.
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