venerdì 15 aprile 2016

LA MIA PASSIONE



Uffa...talmente presa dai pensieri, su come rimanere a galla in questo mondo dove tendono per forza a "zavorrarti", che mi son dimenticata di presentare o meglio presentarvi il nostro nuovo coinquilino; che poi tanto nuovo non è, perché è arrivato i primi di Agosto del 2015 :)

Matisse è il suo nome, voluto fortemente da mia figlia; sia il gatto che il nome.

Ma Matisse è stato un arrivo inaspettato.
In un caldissimo pomeriggio dei primi di Agosto, cercando di combattere una insopportabile canicola, dall'Appennino Emiliano chiama mia madre, in vacanza dalla sua amica, e mi racconta la storia di questo piccolo gatto (2 mesi per la precisione), che si era fatto 2 chilometri a piedi seguendo una coppia di turisti, sperando di poter essere preso in braccio e tratto in salvo!

C'è da precisare che questo gattino (Matisse), aveva già passato qualche giorno da solo nel bosco. Probabilmente abbandonato o scappato da una casa, perché le sue condizioni, stanchezza e fame a parte, erano ottime, quindi era un gatto "curato".

Così al telefono mia madre, intenerita da questo piccolo felino, mi chiede con voce compassionevole se poteva portarlo a Milano (da me) dicendomi: "...sapevo che Agata voleva un gatto, e visto che la mia amica non lo può tenere e che qui "poverino", tutto solo, come fa a procurarsi il cibo? Allora lo porto?..."
E che fai, ti tiri indietro ad una richiesta simile? E nel frattempo immagini a tutto quello che sarebbe potuto succedere a questo cucciolotto, se fosse rimasto tutto solo sull'Appennino Emiliano!!
Senza cibo, con gli inverni freddissimi, abituato già da mia madre e dalla sua amica, a dormire in casa e sul letto...
La risposta ovviamente è stata un sonoro:"...oh poverino! Dai ti aspettiamo con il gatto!..."

E così Matisse da Luglio è entrato a far parte della nostra famiglia, rendendo tutti molto felici!

Devo ammettere che Matisse è molto attivo all'interno del nostro nucleo famigliare, parla molto, gioca con gli elfi, e soprattutto...supervisiona tutto ciò che cucino, e non solo. E' parte attiva anche durante i miei esperimenti-set fotografici (come potete vedere dalla foto).
Non appena inzio a creare un set, prima mi osserva da lontano per vedere cosa sto combinando; poi lentamente inizia ad avvicinarsi ed annusando l'annusabile, inizia a muoversi con grazia tra i vari soggetti.

Differente è quando cucino, perché in quel caso mi fa da "aiuto cuoco". Si mette di fianco a me, stando ben lontano dai fuochi, ma...annusa, e soprattutto osserva attentamente tutto ciò che faccio. E se il profumo del piatto che sto preparando gli piace, allora si avvicina e mi chiama con la zampa.
Questo succede quando preparo piatti cotti; mentre per il crudo, il suo segno di approvazione è quello di sdraiarsi di fianco agli ingredienti ben impiattati!

Non è facile fotografare con lui, che spesso, scambia il set per un parco giochi; ma è grazie a questo suo giocare, che riesco a fare gli scatti migliori.
Tanti sfuocati, tanti fatti in contorsionismo, spiattellata sul pavimento a livello piastrella, contorta su di un lato...ma fotografarlo e fotografare (anche in queste condizioni) è troppo bello!!

Si mi piace davvero moltissimo, la fotografia, o meglio, mi piacciono da impazzire le immagini!

La fotografia è sempre stata una passione, molte volte nascosta e tenuta lì in un cassetto, dal quale ora ho tolto la polvere.
Una passione, questa, che ho preso da mio padre.
Lui era solito scattare tantissime foto, e ne ha fatte di veramente belle...Ma poi, e non so per quale motivo, decise di non fotografare più. Forse sarebbe molto più giusto dire che inziò a fotografare sempre meno, pur continuando a comprare nuove reflex (anche di ultima generazione).
L'ultima che ha regalato a me è stata una Canon 400D!

Così da brava figlia, soprattutto nell'appropriarsi delle cose altrui "della famiglia", inizia da prima con la reflex manuale,  una Minolta degli anni '70 per poi finire, recentemente con la Canon reflex digitale.

Una passione espressa sempre troppo timidamente (mi vergogno a volte girare per le strade e fotografare), a differenza del disegno o della scultura. E la decisone che ho preso, quest'anno, è stata quella di lasciarmi andare totalmente e sperimentare, provare, sbagliare, ma...esprimermi!

Un'espressione voluta dal profondo della mia anima, cercare un'immagine che possa esprimere ciò che sento o vedo, pur fotografando un mazzo d'asparagi o una fetta di torta.
So che questo nono è facile, ma è il mio intento...e spero con tutto il cuore di riuscirci. ^_^


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